Motta San Giovanni (RC), Crea (Ancadic): “Aree archeologiche di Lazzaro abbandonate, Comune intervenga”

"L'esigenza di conservare e garantire la fruizione da parte della collettività delle cose di interesse storico e artistico non è nell'interesse dell'assessore ai Beni Culturali del Comune di Motta SG". A sostenerlo è Vincenzo Crea, referente unico dell'Ancadic e responsabile del comitato spontaneo "Torrente Oliveto", che aggiunge: "Nonostante i numerosi solleciti della scrivente associazione riguardanti la messa in sicurezza delle aree archeologiche di Lazzaro ad oggi nulla è stato fatto. Abbiamo chiesto più volte notizie all'Assessore con delega ai Beni Culturali del Comune di Motta San Giovanni in merito all'attività di tutela, gestione e valorizzazione dei Beni Culturali comunali di cui il Comune ne ha assunto l'onere a seguito della Convenzione sottoscritta tra lo stesso Comune e la Soprintendenza di Reggio Calabria, nonostante i ripetuti solleciti nessuna notizia è pervenuta.

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"Il silenzio serbato dall'assessore ai Beni Culturali del Comune di Motta SG di riflesso – prosegue Crea - dimostra di non conoscere lo stato dei luoghi oltre che la situazione igienico sanitaria delle aree archeologiche determinata dalla presenza di sterpaglie e vegetazione arbustiva anche secca che può innescare incendi, la presenza di rifiuti nell'area laterale all'accesso al sito di parcheggio che sistematicamente vengono dati alle fiamme e hanno bruciato gran parte della recinzione in legno, che risulta demolita in più tratti. Uno scempio e un danno alla salute pubblica e anche economico. Per non parlare poi dell'area archeologica situata a ridosso lato mare del Corso Italia di Lazzaro ove insistono gli ambienti a mosaico, probabilmente ormai non più recuperabili.

Chiunque nell'eseguire una visita ispettiva dei luoghi – conclude Crea - si sarebbe accorto che nell'area archeologica a monte della SS 106 che custodisce i ruderi della villa romana che secondo alcuni studi ospitò Marco Tullio Cicerone, che si rivolterà nella tomba vedendo questo scempio, non è recintata ed è visitata da animali randagi e spesso vi pascolano animali da reddito. Anche nell'antistante sito di parcheggio quotidianamente pascolano animali da reddito e tra i ciotoli e le sterpaglie si notano innumerevoli escrementi di animali. Vi pare normale ciò? Questa è la nostra realtà, e sebbene sia incontestabile si è sempre pronti a reagire quando qualcuno ce la fa notare. Dove ci porterà questa grave situazione di degrado e di totale abbandono dei beni culturali e non solo culturali di Lazzaro?".