Riace, Trifoli si difende: "Indennità destinata ad acquisto cibo per i poveri"

Trifoli Antonio sindaco Riace"L'aumento della mia indennita' e' stato destinato, per questo mese, all'acquisto aggiuntivo di derrate alimentari anche a beneficio dei tanti immigrati che sono stati abbandonati dalle associazioni di accoglienza una volta finiti i soldi statali e lasciati al loro destino". Cosi' il sindaco di Riace, Antonino Trifoli, risponde alle polemiche suscitate dalla delibera con la quale, lo scorso 11 marzo, la sua giunta aveva proceduto ad un adeguamento delle indennita' di primo cittadino e assessori. La delibera, aggiunge il sindaco, "e' chiara, si tratta dell'applicazione di un articolo della legge finanziaria. Il costo maggiore e' a totale carico dello Stato. Lo spirito e' stato di riconoscere il duro lavoro dei sindaci e degli assessori dei piccoli Comuni". L'aumento, dice ancora, "si poteva applicare in automatico, la delibera non era obbligatoria, ma lo abbiamo fatto per maggiore trasparenza". Il primo cittadino di Riace, successore di Domenico Lucano, conosciuto per il modello d'accoglienza dei migranti adottato dal centro del Reggino, contrattacca rispetto a quanto sostenuto dalla minoranza consiliare.

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"Che sia interessato alla situazione del dissesto economico Maurizio Cimino - dice - che per anni e' stato vice sindaco con delega al Bilancio, appare paradossale. E' stato proprio lui a contribuire attivamente a far raggiungere un debito quantificabile in 4 milioni di euro ed era proprio lui che di fatto gestiva un'associazione di accoglienza che ha gestito migliaia di euro e che ha lasciato sul lastrico tanti operatori che oggi non hanno cosa mangiare". Trifolisottolinea l'impegno della sua Giunta nell'emergenza coronavirus. "L'assessore Teresa Gervasi, in particolare - dice - da volontario della Croce Rossa Italiana si spende ogni giorno per far fronte alle necessita' dei cittadini, non abbiamo mai visto Cimino e Diciommo muovere un dito in tutta l'emergenza coronavirus". Il sindaco rende anche noto che la Giunta ha dato mandato a un legale di querelare Francesco Di Lieto, presidente regionale del Codacons, e di aver consegnato alla Procura della Repubblica di Locri gli atti con cui il direttore di una "pseudo testata giornalistica" locale avrebbe incassato "a nome di Recosol - dice - quasi 150 mila euro per la gestione dei profughi a Riace senza mai rendicontare. Forse per questo - conclude - vi e' accanimento mediatico e diffamatorio contro la mia persona e tutta l'amministrazione comunale?". (AGI)