Riace: il sindaco leghista che si aumenta lo stipendio in piena emergenza Coronavirus. Il Codacons: “Uno schiaffo alla miseria”

trifoli salvinidi Mariateresa Ripolo - Di nuovo al centro delle polemiche. Antonio Trifoli, sindaco leghista di Riace, è tornato al centro dell'attenzione mediatica. Questa volta, però, non ci sono in ballo denunce o ipotesi di reato. Tutto a norma, se non fosse per la "tempestività" con cui ha agito.

È l'11 marzo 2020 quando Trifoli riunisce la sua giunta per approvare una delibera che nulla ha a che fare con motivi legati alla fase di totale emergenza in cui riversa il Paese. In piena pandemia da Coronavirus decide di applicare la legge n.157/2019 grazie alla quale si stabilisce che l'indennità di carica spettante «ai sindaci dei comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti è incrementata fino all'85 per cento della misura dell'indennità spettante ai sindaci dei comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti». Un incremento che ha automaticamente determinato anche quello dell'indennità degli altri amministratori, vicesindaco e assessori, «parametrata proporzionalmente a quella del Sindaco».
«Si tratta di una delibera intempestiva e inappropriata – denuncia il Codacons – in una terra in cui la sofferenza economica viene ancor più aggravata dall'emergenza sanitaria, appare davvero singolare il comportamento del Sindaco di Riace».

Nello specifico è stato stabilito che l'indennità lorda mensile di Trifoli, che ammontava a 1.252,80 euro, è arrivata in seguito all'applicazione della legge, a 1.659,38 euro. Mentre quella del vicesindaco è passata da 250,56 a 331,88 e quella degli assessori da 187,92 a 248,90 euro.

In una nota sono intervenuti sulla questione anche i consiglieri di minoranza Maurizio Cimino e Flavia Diciommo che hanno chiesto la revoca immediata della delibera dicendosi sgomenti per «l'inopportunità dell'atto approvato». I consiglieri hanno stigmatizzato il comportamento di Trifoli «Ricordando – scrivono – il dissesto finanziario che affligge l'ente, ed in considerazione dell'attuale emergenza COVID-19 che sta causando la morte di migliaia di persone riflettendo effetti economici negativi al punto che molte famiglie devono accedere ai bonus governativi per fare la spesa quotidiana».

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Il paragone con altri amministratori calabresi che nelle ultime settimane hanno dimostrato vicinanza alle loro comunità arrivando a rinunciare in molti casi all'intera indennità è inevitabile: «L'amministrazione di Riace si contraddistingue per una decisione che al momento (al di là delle pubbliche carità del Sindaco) suona come un insulto a chi versa in difficoltà assolute», hanno concluso Cimino e Diciommo.

«È inquietante che in questo preciso momento, si corra ad aumentarsi i compensi – sostiene Francesco Di Lieto del Codacons – praticamente uno schiaffo alla miseria», «Ci piace ricordare – continua – l'esempio del sindaco di Bisignano che, insieme ai suoi assessori, ha deciso di rinunciare agli stipendi».

Insomma, l'ennesima opportunità persa, per il sindaco eletto con l'appoggio della Lega, di dimostrare vicinanza e solidarietà nei confronti dei propri cittadini, in un momento a dir poco delicato. «Un gesto inopportuno che arriva in piena emergenza sanitaria ed economica».