Rientrano tutti in Sicilia, ma è giallo su un albergo di Reggio. Falcomatà alla Regione: “Scavalcato, pronto a chiedere i danni”

falcomata villa san giovanniSi sblocca il caso Villa San Giovanni. Dopo il traghettamento delle prime 150 persone alla volta di Messina, nella notte le ultime decine di persone rimaste nel limbo del piazzale Anas hanno fatto rientro in Sicilia.

"Finalmente si chiude una tristissima pagina di politica italiana e una tristissima pagina istituzionale" ha commentato il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà. Una vicenda che "si conclude con il buon senso e, soprattutto, con l'applicazione corretta della normativa sull'emergenza Coronavirus".

"Questa storia – evidenzia il primo cittadino di Reggio Calabria – poteva concludersi prima, si potevano evitare le 72 ore di fermo qui al piazzale Anas, ma soprattutto si poteva evitare un teatro dell'assurdo che sinceramente ci saremmo dovuti risparmiare".

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Per Falcomatà "adesso l'importante è che blocchi del genere non si verifichino più". Tuttavia, il sindaco ha parlato anche di "strascichi da verificare" in merito alla vicenda di Villa San Giovanni: "Ho avuto conferma – ha spiegato l'inquilino di Palazzo San Giorgio - della presenza, ieri notte, a Reggio Calabria, di qualcuna di queste persone che avrebbe dormito in un albergo della nostra città. Voglio capire come è avvenuta questa cosa. Pare – aggiunge Falcomatà – che l'ok, la direttiva sia arrivata dalla Regione Calabria. Domani mattina (oggi, ndr) chiederò se questa cosa è vera e, qualora fosse vera, voglio capire chi dalla Regione Calabria ha dato l'ordine che alcune di queste persone dovessero arrivare in un albergo di Reggio Calabria. Voglio capire perché il sindaco di Reggio Calabria, che è massima autorità sanitaria locale, non è stato avvisato. Se questa situazione dovesse essere confermata nelle sue dinamiche, la città di Reggio Calabria si aspetta, chiede e pretende un risarcimento dei danni che ha subito, perché questa situazione – ha sottolineato il sindaco – potrebbe ingenerare il rischio di aumenti di contagi in città".

Nel suo intervento, Falcomatà ha indicato come prima necessità la sanificazione dell'albergo reggino in cui avrebbero alloggiato le persone bloccate in Calabria e l'effettuazione del tampone sui reggini entrati in contatto con loro. In conclusione, il sindaco ha ribadito la necessità di effettuare i test Covid-19 su tutti i cittadini di Reggio Calabria.