Stop ai bollettini sul Covid, Dieni (M5S): "Regione come Minculpop"

dieni federica2403«La Regione ha deciso di usare metodi da Minculpop per accentrare le informazioni sul Coronavirus e mettere il bavaglio a tutte le aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria. Sono metodi inaccettabili, ancora di più perché adottati in un momento drammatico, rispetto al quale la principale istituzione regionale dovrebbe professare trasparenza e garantire puntuali e precisi servizi informativi ai cittadini».
È quanto afferma la deputata del Movimento 5 stelle Federica Dieni in merito alla direttiva del dipartimento Salute che accentra il flusso delle informazioni sull'epidemia da Covid-19 e vieta la pubblicazione dei bollettini delle singole aziende sanitarie.

--banner--


«È una decisione del tutto incomprensibile, anche alla luce del fatto che, in queste difficili settimane, le aziende calabresi hanno sempre fornito informazioni precise e puntuali, a differenza della stessa Regione, spesso inciampata in errori grossolani che hanno alimentato la confusione tra la popolazione. Le informazioni errate – spiega ancora la parlamentare 5 stelle – le ha infatti più volte fornite la Protezione civile regionale, retta prima da un dirigente che non conosceva la differenza tra un ventilatore polmonare e un ventilatore a soffitto, e ora da un altro facente funzioni che non rilascia dichiarazioni per paura di incappare nelle stesse gaffe del suo predecessore. Insomma, alla Prociv la situazione non è delle migliori».
«Quanto all'imposizione del bavaglio – spiega ancora la parlamentare 5 stelle –, appare come l'estremo tentativo di controllare tutte le informazioni relative al Coronavirus in Calabria, in modo da silenziare e far passare in cavalleria le tante e gravi lacune della Regione nella gestione di questa emergenza. Come dire: senza i dati scorporati, sarà più difficile operare dei riscontri e accertare le responsabilità dei vertici regionali. Lo stesso ordine dei giornalisti della Calabria ha rilevato le contraddizioni insite in questa decisione e chiesto che il bollettino regionale fornisca i dati comune per comune».
«Oggi più che mai, del resto – conclude Dieni –, è necessario che i cittadini siano pienamente informati su quanto accade, perché solo dalla conoscenza dei fenomeni derivano comportamenti corretti e responsabili. Alla Regione Calabria sembrano averlo dimenticato».