Coronavirus, la lettera dell'Ordine Psicologi a Santelli: "Fondamentale aspetto psicologico in momento drammatico"

L'emergenza sanitaria legata alla diffusione del COVID-19 porta con sé delle forti connotazioni di natura psicologica. Gli operatori sanitari sono impegnati in turni infiniti e massacranti per garantire la salute pubblica, i cittadini sono costretti a subire una condizione di isolamento sociale nuova e del tutto inaspettata di cui già oggi è possibile constatare gli effetti a partire dalle fasce più fragili della popolazione. Si pensi alle situazioni di convivenza forzata, alle persone che versano in condizioni di particolare vulnerabilità, ai minori, alle persone in fase avanzata di età, ai detenuti e agli stessi operatori sanitari a rischio burn-out. Terminata l'emergenza sanitaria ci troveremo ad affrontare un'altra emergenza: quella psicologica. Uno studio recente (Barari et al, 2020) ha evidenziato come l'emergenza sanitaria abbia generato un aumento significativo nella popolazione della preoccupazione sulle conseguenze dell'isolamento sociale sulla propria salute mentale, degli stati d'ansia dovuti all'incertezza della durata delle misure governative e del futuro lavorativo, dei conflitti familiari. La letteratura scientifica dedicata allo stress lavoro-correlato, come riportato dall'Istituto Superiore di Sanità ha, inoltre, confermato la presenza di fattori di rischio psicosociale per i professionisti sanitari legati all'organizzazione lavorativa, alla sicurezza e alla salute degli operatori: turni, reperibilità, gestione di emergenze/urgenze, carenza di personale; confronto quotidiano con situazioni di estrema sofferenza; potenziale rischio di episodi di aggressione verbale e/o fisica. Fattori che in questo momento di emergenza sono grandemente amplificati. Il significativo aumento della domanda di prestazioni psicologiche ha incontrato sin da subito la disponibilità della nostra categoria e ha visto enti pubblici e privati impegnati a garantire alla cittadinanza servizi di supporto per affrontare i bisogni psicologici legati all'emergenza. Mai come oggi, infatti, appare necessario investire sulla psicologia a tutela della salute dei cittadini, nel pieno riconoscimento del carattere sanitario della professione di psicologo, come sancito dalla Legge n.3 2018. L'Ordine degli Psicologi della Calabria, nel sottolineare la disponibilità alla collaborazione al fine di garantire standard qualitativi adeguati alla situazione di emergenza, porta alla Vostra attenzione quanto segue: • qualsivoglia proposta di assistenza psicologica di "primo soccorso" deve essere erogata esclusivamente da Psicologi regolarmente iscritti all'Albo; • qualsiasi iniziativa, pubblica o privata, deve garantire il pieno rispetto della normativa vigente e dei principi sanciti dal Codice Deontologico degli Psicologi Italiani; la situazione emergenziale e/o l'adeguamento delle prestazioni in forma di tele consulto, non autorizzano alcuna deroga alle responsabilità personali e professionali, alle norme di legge ed al Codice Deontologico. A questo proposito, l'Ordine degli Psicologi della Calabria ha recentemente pubblicato un documento, destinato ai propri iscritti, sui principali aspetti deontologici delle prestazioni psicologiche a distanza. il Decreto Legge 9 Marzo 2020 n.14 "Disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale in relazione all'emergenza COVID-19" all'art.1 prevede la possibilità per le Aziende Sanitarie di assumere professionisti per l'emergenza, facendo esplicito riferimento alla professione di Psicologo (Legge 56/89); il Governo ha inteso riconoscere agli Psicologi un ruolo in prima linea in questa complessa fase, stanziando una significativa risorsa allo scopo di incrementare le prestazioni di lavoro del personale sanitario dipendente delle aziende e degli enti del Servizio Sanitario Nazionale direttamente impiegato nelle attività di contrasto alla emergenza epidemiologica determinata dal diffondersi del COVID-19. • Il nostro ordinamento prevede uno strumento organizzativo, le Equipe Psicosociali per le Emergenze (EPE), unità attivabili dalle ASP in caso di calamità naturali, catastrofi o altri eventi che, per intensità ed estensione, devono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari. Tra le attività delle EPE, regolamentate con Direttiva del Presidente del Consiglio Ministri del 13 giugno 2006: la rilevazione e la valutazione dei bisogni psicologici e sociali della popolazione colpita, il primo soccorso psicologico e l'assistenza psicologica alle persone coinvolte, la gestione degli aspetti psicologici connessi al recupero e alla gestione delle vittime, la cura della comunicazione delle notizie infauste, la gestione delle fasce di popolazione più deboli danneggiate, ospitate in strutture di accoglienza protette e la sorveglianza sulla tutela dei diritti dei minori, il ripristino dell'assistenza psicologica di base e specialistica, la promozione di soluzioni organizzative, dinamiche relazionali, nonché condizioni fisiche (alimentari, di riposo,etc.) favorevoli al mantenimento della salute psichica individuale e collettiva, la collaborazione con le unità di crisi nelle decisioni in merito alle modalità più opportune di comunicazione pubblica relative all'evento catastrofico e alle sue conseguenze. • Per le iniziative in forma di supporto volontario, raccomandiamo un prioritario riferimento alle Associazioni di Volontariato presenti sul territorio coordinate dalla Protezione Civile e quindi agli enti ed alle associazioni che si occupano di Psicologia dell'Emergenza, branca che richiede una preparazione specifica, in virtù della delicatezza dell'intervento. In conclusione riteniamo che le istituzioni e la Sanità calabrese debbano necessariamente farsi carico del diritto alla Salute considerando anche l'assoluta carenza di Psicologi all'interno delle varie strutture sanitarie.

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Alla luce di queste osservazioni chiediamo con determinazione la presa in carico della Salute, anche psichica, dei cittadini che in questo momento versano in una condizione di particolare vulnerabilità attraverso il reclutamento immediato di Psicologi e l'investimento di risorse per prevenire e fronteggiare gli stati di estrema sofferenza e costrizione psicologica che questa pandemia sta generando e che, purtroppo, genererà ancora nei prossimi mesi e anni. Ribadiamo, che esiste uno strumento organizzativo, le EPE, già regolamentato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che, colpevolmente, non è mai stato attivato dalla Regione e dalle Aziende Sanitarie, pur essendo la sua applicazione obbligatoria. Questa ulteriore colpevole disapplicazione delle norme configura e realizza un ulteriore gravissimo danno al diritto alla Salute dei cittadini calabresi. Alla Presidente della Regione Calabria On. Jole Santelli, al Commissario per il Piano di Rientro Gen. Cotticelli, chiediamo un immediato intervento affinché i cittadini calabresi non siano ancor di più considerati e trattati come cittadini di serie 'B'. In tutte le altre Regioni gli psicologi sono stati immediatamente e direttamente coinvolti, solo in Calabria questo non accade.

E' quanto si legge in una lettera dell'Ordine Psicologi Calabria indirizzata alla governatrice Santelli.